Cosa ci fa una ricetta della luminosa Sardegna in un blog che propone la gastronomia friulana? Rende il nostro Natale più italiano.
Per l'uscita pre-natalizia, l'Italia nel piatto ha ben pensato di proporre la rubrica "ti regalo una ricetta" nella quale ogni blogger è chiamato a preparare una ricetta per le feste, di una regione scelta tramite sorteggio. Sardegna e Friuli Venezia Giulia... Se provassimo a creare delle analogie, non sembrerebbero nemmeno due culture dello stesso paese. Lingue, accenti, costumi, clima e sopratutto gastronomia: non potevamo riunire due realtà più diverse. La preparazione che ha suscitato in me più curiosità è stata appunto quella del Torrone di Tonara presa direttamente dal meraviglioso blog della nostra corrispondente sarda Vicky. Preparazione che ricorda sicuramente il Natale a tutti gli italiani, ma che nella mia regione, non fa parte della tradizione e che solitamente tende a passare in secondo piano. Prima di cominciare però, parliamo un po' di torrone. Il torrone, non è sicuramente una preparazione dei giorni nostri, anzi! Si pensa che sia un'invenzione dei popoli che abitavano le terre della Campania in epoche prima di Cristo (probabilmente i sanniti). Marco Valerio Marziale lo descrisse, citandolo, con il nome latino di cupedia perché così era conosciuto dagli antichi romani. Grazie probabilmente al suo metodo di preparazione che prevede l'utilizzo di miele, zucchero, albumi e frutta secca, questo dolce rimase sempre in auge, preparato sia a livello casalingo che artigianale. Nel corso dei secoli, grazie a diverse popolazioni che abitavano lo stivale, il torrone si diffuse in gran parte della penisola, acquisendo variazioni e personalizzazioni. Solo a fine '800 però, la sua realizzazione si evolse sul piano industriale con l'apertura dei primi grandi stabilimenti. Oggi, questa preparazione è diffusa dalla Sicilia fino in Lombardia con grandi tipicità locali, dal Torrone di Caltanissetta, fino al Torrone di Cremona e naturalmente il Torrone sardo di Tonara, che sembrerebbe l'unico a prevedere solo l'utilizzo del miele non accoppiato con lo zucchero. Riporto ora la ricetta originale direttamente dal blog di Vicky. Il colore avorio, che dovrebbe avere la preparazione, deriva direttamente dai colori del miele. Purtroppo il Friuli non offre grande varietà di mieli "chiari" per cui il torrone è risultato leggermente più scuro. Prendiamola come una ricetta fusion tra queste due grandi culture! Ingredienti
Procedimento
Per augurarvi un Buon Natale come si deve, perchè non fare un salto nelle altre cucine a vedere quali sfide sono state assegnate ai nostri amici? Trentino-Alto Adige: Gli spaghetti della vigilia a Palma Campania Lombardia: Il Fiarone Molisano Veneto: Il Pandolce della Liguria Valle d'Aosta: Le pucce uliate Liguria: pasta ai profumi di Sicilia Emilia Romagna: Il torciglione umbro Lazio: Husarenkrapfen Toscana: Tozzetti ai pistacchi, ricetta del Lazio Marche: Petrali:ricetta tipica della Calabria Abruzzo: Frustingolo ricetta tipica delle Marche Molise: Coniglio in civet dal Piemonte Umbria: Riso al latte dalla Lombardia Campania: Aquacotta Toscana Puglia: Zuppa alla Valdostana Calabria: Pampapato di Ferrara Sicilia: Gubana triestina
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Nuova uscita pre-natalizia per L'Italia nel Piatto a tema "Ricette Natalizie".
Avete presente quanto i milanesi siano attaccati al loro Panettone? Ecco,con lo stesso sentimento, i friulani sono attaccati al loro Panettone regionale, ovvero la Gubana. Si tratta di un dolce ricavato da una pasta lievitata con un ricco ripieno di frutta secca e naturalmente... GRAPPA! Originaria delle Valli del Natisone, oggi la gubana si erge al di sopra di tutti i prodotti da forno friulani come capostipite di una tradizione che purtroppo sta spegnendo. Largamente preparata a livello familiare, questa preparazione si può trovare oggi, solo nei laboratorio di pasticceria specializzati oppure nei supermercati regionali. SI pensa che la parola gubana derivi direttamente da una parola slovena, guba, che significa piega, che ricorda appunto la sua particolare forma arrotolata. Nel libro di Giuseppina Perusini Antonini "Mangiare e bere friulano", viene indicato come una preparazione simile venisse già eseguita in tempi medioevali . A parere mio, rimane una delle ricette più complesse della tradizione friulana da realizzare a livello casalingo a partire dal reperimento della ricetta. Se non avete a disposizione un amico artigiano pasticcere friulano, difficilmente potrete ottenere un prodotto simile da quello realizzato dai negozi di specialità tipiche. La ricerca sulle mie fonti scritte, non ha dato i suoi frutti sperati. Molti sono i libri di cucina tipica che riportano questa singolare ricetta, ma nessuna delle sette che ho preso in considerazione racchiudeva la mia "idea" di gubana. Chi aggiungeva il cioccolato, chi i biscotti secchi, chi i canditi, chi la margarina vegetale... non ci siamo proprio! Tutto ciò, ha richiesto un grande lavoro di "miscelazione" delle ricette per ottenere quella che più mi aggradava, sia per l'impasto, sia per il ripieno. Il risultato è stato altamente soddisfacente, anche per coloro che hanno potuto assaggiarla! Una cosa curiosa che vi segnalo, è la variante che viene largamente consumata in tutto il Friuli. Si tratta degliStrucchi o Struki, dei piccoli quadretti di pasta simile alla gubana, con lo stesso ripieno che possono essere cotti al forno o fritti. Ingredienti per 10 persone ca. Per la pasta:
MA VEDIAMO COSA BOLLE NELLE PENTOLE DELLE ALTRE CUCINE ITALIANE Trentino-Alto Adige: Husarenkrapfen Lombardia: Il torrone di Cremona Veneto: Bussolà Liguria: raviéu co-u tuccu Emilia Romagna: Panone di Natale Bolognese Lazio: Pan giallo Toscana: Ricciarelli Marche: Fustringolo marchigiano Abruzzo:Il Parrozzo Molise: Agnello alla molisana Umbria: Pampepato Basilicata: Fritti di Natale - calzoncini, rosette e cannaricoli Campania: Spaghetti alle vongole veraci, piatto della vigilia Puglia: Pane fenìscke Sicilia: Cous cous dolce di Natale Il nostro blog |
Marco
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