Vi è mai capitato di visitare un evento e sognare di parteciparvi? A me si! Era il 2013 quando spinto dalla curiosità decisi di recarmi a Sala Baganza per provare l'emozione del Festival della Malvasia, parlare con i produttori, degustare vini unici e assaporare quell'aria di territorialità e tradizione che avvolge questa manifestazione. Chissà come deve essere partecipare ad una manifestazione del genere... Detto fatto. L'edizione del 2014 non si è fatta attendere e il ricco programma di eventi ha previsto una mia piccola partecipazione come blogger. Ricordo ancora con emozione quel momento: era la prima uscita ufficiale de Il piccolo Artusi sul territorio e il primo cooking show live. Una platea gremita attendeva con ansia il piatto che di li a poco avrei realizzato. Potrei definirlo come il primo passo verso quella sensazione quotidiana di soddisfazione che mi assale quando scorro le pagine del mio piccolo spazio web. L'edizione 2015 è stata altrettanto emozionante anche se non ho potuto parteciparvi in prima persona come ospite, ma il solo fatto di aver contribuito alla buona riuscita dell'evento è sempre motivo di orgoglio personale. Due braccia in più difficilmente fanno la differenza, ma è quando mancano che se ne sente la mancanza. Chi avrebbe mai detto cosa sarebbe successo l'anno successivo. Il 2016 si è aperto nel migliore dei modi quando hanno bussato alla mia porta chiedendomi di gestire l'area espositori del Festival della Malvasia. Ci sono cose che non ti aspetti e per la quale non sei mai preparato abbastanza, ma meglio prendere la palla al balzo prima che sia troppo tardi. Sono stati mesi intensi di lavoro, di affaticamento mentale e fisico che non si esaurisce una volta concluso il turno in ufficio, ma che continua a casa e piano piano ti logora e ti indebolisce. Da quel momento tutta la tua vita è condizionata dalla buona riuscita di questo progetto. Poi quando tutto finisce, ti pervade un senso di soddisfazione e amarezza allo stesso tempo: soddisfazione della buona riuscita di un evento e l'amarezza che un lavoro durato mesi si esaurisce nel giro di due giornate scarse. Pero' alla fine ci ripensi... nessuna cosa al mondo puo' renderti più felice di questa. La realizzazione è stata dura, ma solo il fatto di aver creato dei rapporti e delle amicizie cosi' profonde con persone che fino al giorno prima conoscevi solo per la voce o per una mail che compariva sul computer è una gioia che non ha rivali.
Sapere che questa avventura è finita è per me motivo di tristezza, ma so perfettamente che chiunque affronterà alla mia esperienza riuscirà a rivivere le stesse emozioni... Al prossimo Festival della Malvasia...
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Marco FurmentiCuoco e Dottore in Scienze Gastronomiche Archives
Febbraio 2017
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