Prendi un week end d'estate, una location storica inserita in una delle più belle città del Friuli Venezia Giulia come Cividale e una filosofia comune: la naturalità del vino. Borderwine è l'evento che tutti stavano aspettando. Una kermesse trasfrontaliera sulla realtà sempre più in voga dei vini naturali che ha visto riunirsi nello storico Castello Canussio viticoltori provenienti da tutto il Friuli, l'Austria e la Slovenia. Un evento complesso quello di Borderwine: complesso come i vini presentati dai produttori, lontani anni luci dalla viticultura tradizionale alla quale siamo abituati. Fermentazioni spontanee, lunghe macerazioni, rifermentazioni in bottiglia, fondi, lavorazioni biologiche sono solo alcuni dei caratteri che hanno contraddistinto i vini presenti all'evento e allo stesso tempo unito i produttori. Ognuno di essi con una storia da raccontare, con la voglia di far assaggiare il proprio prodotto, ma anche di condividere le proprie esperienze con i propri colleghi. Poter parlare con loro ti permette di comprendere quale filosofia si nasconda dietro ogni bottiglia di vino, ogni bicchiere e ogni sorso. Vedere i banchi vuoti dei produttori intenti ad assaggiare "la concorrenza" esprimendo giudizi perlopiù positivi, ponendo domande, scambiandosi punti di vista è un modo per apprezzare il mondo contadino. Non siamo davanti ad imprenditori, ma a gente che cammina la terra, che ne ascolta i bisogni e vuole migliorarla e migliorarsi per il bene di entrambi. E poi come non dimenticare il passato di tre popoli confinanti che hanno vissuti secoli di disagi, incontri e scontri che li hanno portati troppo spesso ad odiarsi... Oggi sono riuniti, in un' Europa che non crede più nelle unioni, dove le differenze sono più marcate e disprezzate e cio' che abbiamo in comune passa in secondo piano. Abbiamo la stessa terra, la stessa natura e una pianta come la vite che ci differenzia, ma che ci unisce. Quello che continuiamo a chiamare vino è simbolo della diversità umana, ma emblema dell'unità culturale dei nostri popoli. In un mondo che ci vuole divisi, il vino ci unisce più che mai
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Marco FurmentiCuoco e Dottore in Scienze Gastronomiche Archives
Febbraio 2017
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