ArtArtusi Hackathon: tecnologia e innovazione a servizio della tradizione gastronomica italiana.20/2/2017 Fra il 1891 e il 1911, Pellegrino Artusi riuscì nel suo intento di pubblicare un manuale di ricette che potessero rappresentare la cucina familiare del tempo dal Nord al Sud del nostro paese. A distanza di più di cento anni, il suo libro viene ancora letto e stampato, in più di cento lingue in tutto il mondo... Senza volerlo, un cittadino medio dell'Italia di fine Ottocento è diventato il più grande ambasciatore della cucina italiana nel mondo intero e viene tutt'ora riconosciuto come il padre della gastronomia moderna del nostro paese. Con un libro di 790 ricette, fu in grado di divulgare prima all'Italia e poi al mondo intero le più importanti tradizioni culinarie ottocentesche, diventanto forse artefice di quell'italianità che oggi ci invidiano e troppo spesso ci copiano con risultato non sempre entusiasmanti. Nel terzo millennio, siamo ancora alla ricerca di mezzi adeguati per promuovere, difendere e far conoscere il nostro patrimonio enogastronomico e la cultura italiana del buon mangiare. Perchè allora non mettere la tecnologia al servizio di questa nobile causa? Il 18 e il 19 febbraio, a Forlì, ragazzi provenienti da tutta Italia si sono raccolti presso i Musei di San Domenico per partecipare all'ArtArtusi Hackathon organizzato in collaborazione con Casa Artusi. Un Hackaton, non è un medicinale come pensavo io inizialmente (ammetto la mia ignoranza in materia), bensì un evento aperto a informatici, sviluppatori, grafici web e altre figure del settore che in un tempo piuttosto breve, da due giorni a una settimana, devono essere in grado di sviluppare un'idea su un tema prestabilito. Primo Hackathon italiano su un tema del genere, ArtArtusi si è posto l'obbiettivo di usare mezzi e conoscenze avanzate per creare strumenti utili alla valorizzazione e promozione della cultura gastronomica italiana nel mondo. Nelle trentasei ore di lavoro non stop, le diverse squadre formatisi nel corso dell'evento hanno portato alla luce più di venti progetti differenti in grado di raggiungere questo scopo. Il lavoro dei ragazzi partecipanti è stato a dir poco sopra ogni immaginazione, ma altrettanto difficile è stato per la giuria scegliere il vincitore della manifestazione. I giudi, fra i quali si annoverano, imprenditori, Il Presidente di Casa Artusi, l'Assessore all'agricoltura dell'Emilia Romagna, business manager e blogger di fama internazionale hanno dovuto considerare la composizione dei diversi team, la fattibilità dei progetti e le idee presentate. I primi tre classificati di questa manifestazione senza precedenti in Italia hanno ricevuto un premio in denaro che servirà a sviluppare la propria idea e renderla effettivamente pratica e attiva. Molte sono state le idee portate al tavolo delle discussioni, gli spunti di miglioramento non sono mancati e il fatto che questo progetto portasse il nome di una personalità come Pellegrino Artusi ha dato all'evento un'importanza inimmaginabile. Dall'uso dei social media fino alla realtà virtuale e alla robotica, il nome di Artusi e il valore dell'enogastronomia italiana non hanno mai raggiunto livelli così alti di discussione e attuazione pratica con un piano a lungo termine di promozione e valorizzazione.
L'ArtArtusi Hackathon è stata un'esperienza molto breve di per sè, ma che avrà un seguito ben più grande. Questo è sicuramente il momento giusto per giocare nuovamente la figura di Pellegrino Artusi che tanto splendore ha dato e continua a dare al nostro paese. La possibilità di avere a disposizioni strumenti validi e soprattutto menti preparate ad utilizzarle al meglio non possono che essere delle ottime basi su cui costruire un piano nazionale per difendere le nostre tradizioni e la nostra cultura. "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" è ancora un libro di una freschezza e dinamicità unica, tale da dare del filo da torcere ai grandi best seller gastronomici del momento e il suo autore, Pellegrino Artusi, non è mai stato così giovane e pieno di energie come adesso! Sta a noi riuscire a portarlo agli splendori del suo tempo ed elevarlo nuovamente a simbolo nazionale del cibo e del buon vivere. Al prossimo ArtArtusi Hackathon!
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Marco FurmentiCuoco e Dottore in Scienze Gastronomiche Archives
Febbraio 2017
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