Se siete stufi del solito spezzatino in rosso o di quello tirato su col brodo finto, questa ricetta potrebbe interessarvi! Incuriosito inizialmente dal soffritto di base, ho continuato a leggere la ricetta scoprendole lati curiosi come appunto l'uso dei finocchi che inizialmente avevo percepito come superfluo o irrilevante. A fine cottura però, quel retrogusto dato da questo ortaggio mi ha lasciato veramente di stucco: il ricco soffritto unito alla delicatezza del finocchio fanno di questo umido una semplice prelibatezza. Provare per credere! Spezzettate il petto di vitella di latte lasciandogli le sue ossa. Fate un battuto con aglio, prezzemolo, sedano, carota e una fetta proporzionata di carnesecca; aggiungete olio, pepe, sale e mettetelo al fuoco insieme colla carne suddetta. Rivoltatela spesso, e quando sarà rosolata alquanto, spargete sulla medesima un pizzico di farina, un po' di sugo di pomodoro o conserva e tiratela a cottura con brodo o acqua. Per ultimo aggiungete un pezzetto di burro e i finocchi tagliati a grossi spicchi già ridotti a mezza cottura nell'acqua e soffritti nel burro. La casseruola, tanto in questo che negli altri stufati, tenetela sempre coperta. Quando parlo di cazzaruole intendo quelle di rame bene stagnate. Hanno a dir quel che vogliono, ma il rame, tenuto pulito, è da preferirsi sempre ai vasi di ferro e di terra, perché quelli si arroventano e bruciano le vivande; questa screpola e suzza gli untumi e col troppo uso comunica qualcosa che sa di lezzo. Consigli pratici
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Marco FurmentiClasse 1992, cuoco, gastronomo e food and wine manager Archives
Gennaio 2015
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