Tutti gli studenti hanno dovuto fare i conti con il pensiero di Macel Proust, ma sono sicuro che una delle poche cose che ci è rimasta in mente è l'anedottica che ruota intorno alle Madeleine: un dolce che troviamo oggigiorno anche al supermercato già pronto da intingere nel the. Ma perchè non provare a farlo noi? Non sono sicuro che questa sia la ricetta che stavo cercando, ma dal nome e dal risultato finale devo dire che potrebbe avvicinarsi molto, inoltre è molto semplice...
Zucchero, grammi 130. Farina fine, grammi 80. Burro, grammi 30. Rossi d'uovo, n. 4. Chiare, n. 3. Una presa di bicarbonato di soda. Odore di scorza di limone. Lavorate prima i rossi d'uovo collo zucchero, e quando saranno diventati biancastri, aggiungete la farina e lavorate ancora per più di un quarto d'ora. Unite al composto il burro liquefatto se è d'inverno, e per ultimo le chiare montate. La farina asciugatela al fuoco, o al sole, se d'estate. A questa pasta potete dare forme diverse, ma tenetela sempre sottile e di poco volume. Si usa metterla in degli stampini lavorati, unti col burro e infarinati, oppure in teglia alla grossezza di un dito scarso, tagliandola dopo in forma di mandorle che spolverizzerete di zucchero a velo. Potete anche farla della grossezza di mezzo dito e appiccicare insieme le mandorle a due per due con conserve di frutta. Consigli pratici
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Marco FurmentiClasse 1992, cuoco, gastronomo e food and wine manager Archives
Giugno 2015
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