Cinque giorni per assistere ad uno degli eventi di massimo significato nel vasto repertorio dell'enogastronomia e della lotta alla salvaguardia della biodiversità alimentare
Dal 23 al 27 Ottobre, Torino si è tinta dei colori più accesi che il mondo alimentare potesse offrirle. Centinaia fra espositori, piccoli produttori e contadini si sono riversati nei saloni del Lingotto per dar vita ad un evento inimitabile come appunto Il Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre. Un luogo, questo, dove è fondamentale capire che, fortunatamente, non tutti gli uomini sono uguali e che ognuno di noi ha qualcosa da imparare. Oltre alla gastronomia Italiana, largo spazio è stato dato anche quella internazionale che ha presentato le sue piccole-grandi eccellenze, che in molti casi, sono vicini all'estinzione. Ma è a questo che serve Terra Madre, a ricordarci che in ogni angolo del mondo esistono piccoli produttori che lottano ogni giorno contro le grandi aziende e le multinazionali, per far arrivare il loro contributo sui mercati: un contributo che Slow Food definisce Buono, Pulito e Giusto. Non solo produrre per sopravvivere, ma produrre qualcosa di buono che piaccia, che non sfrutti le risorse della Terra in modo violento e non rinnovabile, limitando le emissioni di gas serra, l'uso di sostanze inquinanti per l'agricoltura e l'allevamento, in modo da non compromettere il benessere animale e il benessere umano. Questi e molti altri, sono gli aspetti che hanno accompagnato i produttori al Salone e li accompagnano quotidianamente nel loro lavoro contro l'estinzione. Se non tutti gli uomini sono uguali, significa anche che sfruttano l'ambiente in cui vivono in modo diverso... Un ambiente che va utilizzato diversamente in quanto "diverso" per sua natura. Imporre una stessa coltura in zone diverse del mondo, estirpando quelle autoctone, porta alla morte di quella che è la nostra biodiversità. Per questo, a difesa, della biodiversità mondiale, Slow Food ha istituito nel 1996 e portato al Salone, l'Arca de gusto. Come Noè salvò dal diluvio due animali per specie in modo da preservare la fauna del mondo e permetterne la riproduzione, anche l'Arca del gusto, è costantemente alla ricerca di tutti quei prodotti vegetali, animali, trasformati che rischiano di non trovare più un posto nelle produzioni mondiali. Ad oggi, l'Arca contiene 1600 fra ortaggi, frutti, animali, formaggi, prodotti trasformati e molto altro. Questo è il luogo dove nasce una magia. In ogni momento è possibile saltare da un continente all'altro in un viaggio avvincente nel quale è possibile conoscere e spesso assaporare curiosità provenienti da ogni angolo del nostro globo. Nella stessa giornata potrebbe capitavi, di assaggiare il Capocollo di Martina Franca e il prosciutto Serrano spagnolo, il miele delle api nere siciliane e quello prodotto da tribù aborigene sulle coste dell'Australia, lo strolghino di Culatello e il salame d'oca Polacco. Senza contare le bevande come the, sidri, superalcolici, bevande analcoliche, a base di frutta e vini. Cioccolato, pesce, prosciutto, formaggio, birra... non manca proprio niente. Nulla da togliere alla parte dedicata all'Italia con tutte le sue eccellenze, le tradizioni gastronomiche dimenticate, le curiosità e i Presidi sui quali l'Italia non è seconda a nessuno. Tre padiglioni per venti regioni italiane per accogliere migliaia di visitatori che in questi giorni percorreranno centinaia di chilometri a piedi all'interno del Salone alla ricerca dell'esperienza che gli permetterà di tornare a casa arricchiti. Per una volta il Mondo alimentare è alla portata di tutti e questa è un'occasione da non farsi scappare.
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Marco FurmentiCuoco e Dottore in Scienze Gastronomiche Archives
Aprile 2018
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