Potevamo parlare delle grandi regioni vitivinicole internazionali e dei prodotti alimentari più curiosi del nostro pianeta. Potevamo tenere lunghe lezioni sulla vinificazione del Sud Africa o sulla fermentazione del Kimchi della Korea del Nord... Invece abbiamo deciso di scoprire la terra che abbiamo sotto i nostri piedi e sulla quale siamo nati e cresciuti. Quella stessa terra che ci dà i prodotti tradizionali ed un vino che scorre da sempre nelle vene del Friuli Venezia Giulia. Questa volta siamo a Faedis, un luogo magico: tipico borgo di un Friuli che sorge ai piedi delle colline e che ci offre un vitigno autoctono eccezionale: il Refosco di Faedis. Da qui è partito il nostro viaggio. Quale miglior metodo di promuovere queste terre se non parlando del Refosco e degli altri autoctoni della nostra regione? In una tiepida serata di Luglio la cantina Di Gaspero ha aperto le porte a numerosi avventori che hanno risposto alla nostra chiamata. Una serata del tutto diversa dedicata ai vini autoctoni e dimenticati della viticoltura regionale. Sciaglin, Cividin, Forgiarin, Ucelut e naturalmente il Refosco di Faedis hanno raccontato la storia enologica friulana nel corso dei secoli rallegrando la serata e dando sollievo ai palati degli ospiti. Tanta viticoltura, ma anche gastronomia. Per vini di questa fattura servono prodotti altrettanto unici che siano in grado di parlare e raccontare. Grandi formaggi come l'Asino e il Cit da Tramonti, la trota da San Daniele fino al Presnitz di austroungarica memoria. Terra di castelli e di vino quella di Faedis dove i viticoltori hanno saputo dare una personale interpretazione ai frutti di questo terroir. Da qui, i grandi vini fermi dal Pinot grigio, allo Chardonnay fino ai vitigni più tipici quali Friulano, Verduzzo, Ribolla Gialla e naturalmente Refosco di Faedis. Alta e altissima qualità nella vinificazione ferma, ma non meno importanti sono quelle poche bolle che ritroviamo qui e là, sparse nelle aziende come simbolo di intraprendenza e sperimentazione delle stesse. Perchè non parlare anche di bolle in una terra prettamente ferma? Nell'azienda Ronc dai Luchis si è parlato proprio di questo... Rifermentazioni in autoclave con Metodo Martinotti oppure in bottiglia con il millenario metodo classico nella patria del Refosco. Quali segreti si celano dietro ogni singola bolla che si sprigiona una volta stappata la bottiglia? Quali vitigni ci offrono le migliori bolle? Cosa succede se il vino padrone di casa, il Refosco, viene spumantizzato? Queste domande hanno trovato risposta nel corso della lunga serata che ha visto protagonisti non solo i vini, ma anche i fantastici formaggi del Carso di Zidarich e l'artigianalità della Gubana e del miele fatti in casa. Tante parole, tante immagini, ma soprattutto tanti vini e tanti prodotti sono stati proposti nelle terre del Refosco in questi ultimi mesi. Si è parlato di scienza, tecnica, enologia, viticoltura, viticultura, e più di tutti di Friuli. Non vergogniamoci quando parliamo delle nostre radici. Trattiamo con cura quella guida turistica impolverata del vecchio Friuli relegata nell'ultima mensola della libreria, proprio come trattiamo le pagine della guida di Londra, delle Maldive o del prossimo viaggio a Barcellona. Perchè usare toni aulici d'altri tempi per esprimere la valenza dei vini della Borgogna o della Franciacorta e limitarsi ad un vocabolario ristretto per i nostri vini, forse "meno importanti" o meno nomenclati... Perchè pagare cifre titaniche per grandi nomi dell'enologia e storcere il naso sulle piccole produzioni locali che superano la decina di euro... La terra che ci ha dato la vita, che ci ha cresciuti e che spesso denigriamo o poniamo in ultima posizione rispetto ad altre ha bisogno del nostro aiuto per continuare a crescere e per essere scoperta. "Non esiste vanto nel conoscere la casa altrui
se la propria è sconosciuta!"
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Marco FurmentiCuoco e Dottore in Scienze Gastronomiche Archives
Febbraio 2017
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